Zirudèl

La zirudella è un componimento tipico del dialetto bolognese, nato probabilmente in età medievale, quando i cantastorie, accompagnandosi con strumenti musicali, allietavano il pubblico occasionale delle taverne o delle strade.
La tradizione delle zirudelle, continuò nei secoli successivi, ma per molto tempo esse furono tramandate solo oralmente, sia per il loro carattere occasionale, sia perché composte da persone spesso non istruite.
Questi componimenti, generalmente umoristici e scherzosi, con punte di sarcasmo, erano per lo più declamati nelle riunioni conviviali fra parenti, amici, colleghi di lavoro.


A Bologna si erano anche formate società di
Buongustai, compagnie di persone amanti della buona cucina e del concito giocoso. Alla fine del lauto pranzo era abitudine che un zirudellaio si alzasse da tavola e recitasse una zirudella, a volte improvvisata, o anche preparata quando si trattava di celebrare occasioni, come matrimoni o altre ricorrenze.


La struttura della zirudella, formata da quartine di versi ottonari, abbinati dua a due con rima baciata, si conserva nel tempo. Tradizionalmente cominciava e si concludeva con la parola
Zirudèla, ma in seguito questa abitudine non viene sempre conservata.
Anche il contenuto subisce variazioni. La bonaria espressione di giovialità collettiva spesso si trasferisce dalle riunioni conviviali ai fatti quotidiani della vita cittadina.

 

Tratto da Zirudelle bolognesi – Al Zirudèl dl’umarêin dal pàvverdi Gaetano Marchetti


Zirudèl:

 

La bandîra ed Bulåggna