Giovanni Gozzadini

 Giovanni Gozzadini (Bologna15 ottobre 1810 – Ronzano25 agosto 1887) è stato uno storicoarcheologo e senatore del Regno italiano.

Biografia [modifica]

Figlio del Conte Giuseppe Gozzadini e di Laura Cararesi Papafava, fu l'ultimo discendente maschio di una nobile e antichissima famiglia bolognese che diede uomini d'arme, politici, medici, giuristi, si dedicò alle ricerche storiche e all'archeologia. A lui si deve il primo meticoloso studio delle torri gentilizie di Bologna, che nel 1875 pubblica una monografia. Ne conta più di 200, ma un accurato studio ne attesta un centinaio.

Studia anche le antiche mura di Bologna. Prendendo spunto da un documento datato 1287, sostiene l'ipotesi che la terzia cerchia muraria fosse nel XIV secolo ancora lignea, al contrario delle porte che già presentavano una struttura in pietra.

  « Nell'anno stesso il medesimo consiglio ordinò che ai lati delle porte in vece dello steccato fosse costrutto un muro la stessa lunghezza di 10 braccia, grosso un piede e mezzo, alto dieci piedi e coronato di merli. Dalla quale provvisione di fiancheggiare le porte urbane con pochi metri di muraglia mi pare si può dedurre ch'esse porte (da principio probabilmente di legname quasi come piccole bastie) erano allora già murate, non essendo presumibile che tali brevissime fiancate di muro di facessero a porte di legno. »

Sempre a lui furono affidate le prime campagne di scavo, dal 1862 al 1870, che portarono alla luce la necropoli etrusca di Marzabotto, finanziate dai conti Aria, allora proprietari dell'intero Pianoro di Misano. Dagli scavi compiuti nella sua tenuta diVillanova di Castenaso, dietro la parrocchia di Santa Maria delle Caselle, tra 1853 e il 1856, iniziò la conoscenza della civiltà Villanoviana, risalente all'età del ferro. La scoperta più rilevante è sicuramente la necropoli con 179 tombe a cremazione e 14 a inumazione.

Nella necropoli di Misa vennero ritrovati dodici oggetti identici, in un primo tempo classificati dagli archeologi come tendiarchi. Questo oggetto destò l'attenzione di Umberto di Savoia, che assisteva al V Congresso di antropologia e archeologia storiche. Chiese al curatore del museo, lo stesso Gozzadini, cosa fossero quegli oggetti esposti in una bacheca, e avendo ricevuto come risposta tendiarco, chiese anche ad uno dei militari che lo accompagnavano. Questi, il maggiore Angelo Angelucci, allora curatore del Museo nazionale di Artiglieria in Torino e massima autorità in fatto di armi, rispose categoricamente no e aggiunse: “come potrei con le dita indice e medio poste dentro gli anelli tenere l’asta della freccia e contemporaneamente incoccarla? Lo stesso strumento lo impedirebbe, questi anelli tendiarco sono proprio una fiaba”.

Nel 1840 sposa Maria Teresa Serego Alighieri, che da Verona, si trasferisce dopo il matrimonio a Bologna. Il loro primo figlio muore a soli tredici mesi dalla nascita. Il 15 marzo 1845 nasce l'ultima erede della famiglia Gozzadini, Anna Gozzadina, che nel1865 andrà in sposa al conte Antonio Zucchi Solimei.

Nel 1848 acquista la proprietà dell'Eremo di Ronzano, poco fuori Bologna. Il conte riporterà l'eremo all'antico splendore e lo utilizzerà come residenza privata. Tra le scoperte dei restauri 16 antichi capitelli corinzi. Il luogo divenne ben presto un salotto culturale arricchito dalla presenza di personaggi come Marco MinghettiAleardo AleardiGiosuè CarducciFrancesco Paolo PerezAlmerico da Schio e molti altri.

Nel 1860 rintraccia il corso del Setta, nei 17 km che vengono percorsi nelle viscere del Monte Mario, prima di arrivare nella città di Bologna. Il cunicolo è costruito in parte in roccia scavata, in parte in muratura, è percorribile agevolmente da una persona eretta e presenta scale di accesso e pozzi di aerazione.

Nel 1876 dirige i primi lavori di restauro della Basilica di Santo Stefano con la stretta collaborazione dell'architetto Raffaele Faccioli, futuro responsabile dell'Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti.

Nel 1881, in occasione del Congresso Geologico Italiano che si tiene a Bologna, pubblica L'Appennino bolognese 1881, che contiene contributi sulla geologia e mineralogia, sulla paleontologia, l'archeologia, la storia, e sulla flora e la fauna dell'Appennino. A questa guida collaborano anche l'archeologo Edoardo Brizio, Olindo Guerrini, il geografo Domenico Giannitrapani, lo storico e restauratore Alfonso Rubbiani. Nel volume si trova anche un capitolo dell'ispettore Ermete De-Job relativo al problema forestale e del rimboschimento, con una nota del prof. Bombicci sul disboscamento e sulle sue conseguenze.

  « Mi tocca, signori senatori, il pietoso ufficio di commemorare quegli onorandissimi colleghi nostri che morte rapiva durante la sospensione delle nostre sedute: i senatori […] Giovanni Gozzadini […]. A Ronzano, in quel di Bologna, moriva il 25 di agosto il conte Giovanni Gozzadini. Nato l’anno 1810 da antica ed illustre famiglia patrizia bolognese, l’antico lignaggio e la nobiltà degli avi furongli incitamento e sprone: sicché presto acquistò grande riputazione di archeologo e di storico valentissimo, anche fuori d’Italia. Eletto, nel 1859, rappresentante all’Assemblea costituente delle Romagne, fu nei primi mesi del 1860 nel novero degli incaricati di presentare al re Vittorio Emanuele l’unanime plebiscito col quale le province dell’Emilia al suo Regno si congiungevano. E dal quel fortunato evento, inizio alla unità d’Italia, apparteneva il conte Gozzadini al Senato del Regno. Presidente della Deputazione di storia patria sedente in Bologna, direttore della prima Esposizione nazionale di oggetti preistorici, quivi bandita nel 1871, die’ splendide prove della vasta sua cultura. La Germania, la Francia, la Danimarca glielo attestarono con particolari dimostrazioni d’onori; e il re Vittorio Emanuele lo volle singolarmente onorato con una speciale medaglia che della sua peregrina erudizione testimoniasse. Colla morte del conte Giovanni Gozzadini è stato tolto alla patria un fior di gentiluomo, uno spirito eletto, un cittadino dottissimo. »
 
(Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 18 novembre 1887)

La figlia alla morte, il 3 marzo 1899, lasciò il grande patrimonio all'Ospedale di Bologna. Ancora oggi la Clinica Pediatrica Universitaria Gozzadini di Bologna ne porta il nome.

Nell'Archiginnasio di Bologna, dal 1909, è custodito un lascito che comprende 400 tra stampe e disegni in parte riferentesi alla storia, all'arte e all'architettura locali. Importante è la cospicua collezione di opuscoli di Giulio Cesare Croce, cantore della Bologna del '500.

Targhe in giro per Bologna [modifica]

Targa su una tomba dei glossatori, in piazza Malpighi a Bologna:

  « 

QUESTA TOMBA DI ACCURSIO E DI FRANCESCO D'ACCURSIO E L'ALTRE DUE DI ODOFREDO E DI ROLANDINO ROMANZI GLOSSATORI DELLE LEGGI ROMANE NEL SECOLO XIII, IN PIÚ PARTI GUASTE E QUASI NASCOSTE DA RECENTI EDIFIZII, FURONO PER GRAZIOSO DESIDERIO DI MARGHERITA REGINA D'ITALIA, DAL MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE RESTITUITE AVENDO LA PROVINCIA DI BOLOGNA AUMENTATO LE SOMME NECESSARIE AI LAVORI, L'ANNO MDCCCLXXXVII[ ] INTRAPRESI NEI GIORNI SOLENNI DELL'OTTAVO CENTENARIO DALLE ORIGINI DELLO STUDIO BOLOGNESE, L'ANNO MDCCCXCIII COMPIUTI LA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA CHE PRESIDE GIOVANNI GOZZADINI PROMOSSE L'OPERA E PRESIDE GIOSUE' CARDUCCI LA CURÓ IL I DI GIUGNO MDCCCXCIV RENDENDOSI AGLI ANTICHI AVELLI LE CENERI RINVENUTE, POSE.

 »

Targa in via Santo Stefano a Bologna:

  « 

IN QUESTO SUO PALAZZO COLLA CONSORTE AMATISSIMA M.T. DI SEREGO ALLIGHIERI VISSE IL CONTE GIOVANNI GOZZADINI SENATORE DEL REGNO ULTIMO DELLA SUA GENTE ARCHEOLOGO E STORICO INSIGNE N. XV OTT. MDCCCX M. XXV AGO. MDCCCLXXXVII _________ IL CUGINO ALVISE DA SCHIO A MEMORIA POSE MDCCCCX

 »

Cariche, titoli ed onorificenze [modifica]

  • Deputato all'Assemblea nazionale delle Romagne [1] nel 1859
  • Consigliere comunale supplente di Bologna dall'11 agosto 1851 e nel 1863
  • Consigliere comunale di Bologna dall'ottobre 1859
  • Direttore generale del Museo civico di Bologna dal 7 gennaio 1878
  • Vicepresidente della Commissione consultiva conservatrice dei monumenti d'arte ed oggetti d'antiquariato della provincia di Bologna dal 1879 al 1886
  • Presidente della Commissione consultiva conservatrice dei Monumenti d'arte e oggetti di antichità di Bologna
  • Ispettore della Direzione generale degli scavi
  • Ispettore del Commissario degli scavi e musei per l'Emilia e per le Marche
  • Presidente della Commissione incaricata di rinvenire a Ravenna le spoglie di Dante Alighieri dal giugno 1865
  • Socio della Deputazione di storia patria per le province di Romagna
  • Presidente perpetuo della Deputazione di storia patria per le province di Romagna
  • Socio corrispondente dell'Ateneo di Brescia dal 4 agosto 1864
  • Socio dell'Accademia delle scienze, lettere e arti di Modena dal 1869
  • Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei di Roma dal 19 dicembre 1881
  • Cavaliere dell'Ordine di Danebrog (Danimarca)
  • Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore (Francia)
  • Cavaliere dell'Ordine di San Marino
  • Cavaliere dell'Ordine di Wasa (Svezia)

Opere [modifica]

  • Giovanni Gozzadini, Memorie per la vita di Giovanni II Bentivoglio, Bologna 1839
  • Giovanni Gozzadini, Intorno all'acquedotto ed alle terme di Bologna, Memoria, Bologna 1864
  • Giovanni Gozzadini, Studi archeologici topografici sulla città di Bologna, 1868
  • Giovanni Gozzadini, Monografie sulle torri gentilizie bolognesi, 1875
  • Giovanni Gozzadini, Delle torri gentilizie di Bologna, e delle famiglie alle quali prima appartennero, 1880

Note [modifica]

  1. ^ Entità provvisoria con capoluogo Bologna istituita dopo la fine del dominio pontificio, la sua breve esistenza va dall'11 luglio all'8 novembre 1859. Il 9 novembre venne inglobata nelle «Provincie provvisorie».