Le mura di Bologna: la seconda cinta

 La seconda cinta: la Cerchia del Mille

Plastico della città di Bologna nel Duecento, dove si riconosce la "cerchia dei torresotti" (Museo civico medievale)

L'espansione della città e la nascita di nuovi borghi esterni alle mura fecero nascere l'esigenza di costruire una nuova cerchia muraria. Benché si pensasse che la loro costruzione risalisse agli anni tra il 1176 e il 1192 (o il 1208 secondo altre fonti), in corrispondenza del conflitto con Federico Barbarossa, studi recenti ne hanno provato una datazione antecedente che ha riproposto la correttezza dell'antico nome Cerchia dei Mille. La semi-distruzione di mura e fossati ordinata nel 1163 dal Barbarossa sarebbe quindi da attribuire, secondo questa tesi, a questa cerchia e non a quella di selenite.

Questa seconda cinta era lunga circa 3,5 km e disponeva di 18 porte, chiamate anche serragli o torresotti, in quanto tutte sormontate da una torre ed oggi tutte ormai abbattute tranne quattro, ancora visibili ed anacronisticamente inglobate nell'abitato, così come alcune vestigia della cinta stessa, come il tratto in piazza Verdi o quello in via Maggia.

Esse prendevano spesso il nome della strada su cui si aprivano:

  • Serraglio di Strada Maggiore, fu demolito nel 1256
  • Pusterla del Borgo di San Petronio, detta anche Pusterla di San Petronio Vecchio o anche Pusterla della Paglia, fu demolita nel XIII secolo
  • Serraglio di Strada Santo Stefano, detto anche più semplicemente Serraglio di Santo Stefano, fu demolito nel 1256 ed a sua memoria vi è una targa al civico 38 della via omonima
  • Torresotto di Castiglione, detto anche Voltone di Castiglione, è ancora visibile lungo la via omonima nei pressi del Teatro Duse
  • Serraglio di San Procolo, fu demolito nel 1555 ed a sua memoria vi è una targa nella via omonima
  • Serraglio o Pusterla di Val d'Aposa, detto forse anche Porta Mariana, si apriva sulla odierna via Tagliapietre e fu demolito nel 1570
  • Pusterla di Sant'Agnese, fu demolita nel 1488 ed a sua memoria vi una targa in via Bocca di Lupo, nelle vicinanze del punto in cui la porta si apriva
  • Serraglio del Borgo di Saragozza, detto anche più semplicemente Serraglio di Saragozza, ve ne sono notizie risalenti al XII secolo, fu demolito nel XVI secolo
  • Serraglio di Berberia, fu demolito nel 1257 ed a sua memoria vi è una targa nella via omonima
  • Serraglio di Porta Nova, detto anche Voltone di San Francesco o anche Serraglio del Pratello, è ancora in parte visibile allo sbocco della via omonima su piazza Malpighi
  • Serraglio di Porta Stiera, si apriva sulle odierne via San Felice e via Ugo Bassi, secondo alcune fonti fu demolito nel 
  • Pusterla del Borgo delle Casse, detta anche Posterla dei Maggi, si apriva nei pressi della odierna via Maggia e fu demolita nel 1547, probabilmente è ad essa che si riferisce la targa situata in via Nazario Sauro
  • Serraglio del Poggiale,si apriva tra via Nazario Sauro e via San Carlo ed oggi ne restano alcune fotografie a testimonianza della demolizione avvenuta nel 1943 durante un bombardamento
  • Serraglio del Borgo di Galliera, detto anche Serraglio di Porta Galliera, fu demolito nel 1256
  • Serraglio di Porta Govese, detto anche Voltone di Piella o Torresotto dei Piella, è ancora visibile appunto tra via Piella e via Federico Venturini
  • Serraglio di San Martino dell'Aposa, fu demolito nel 1841
  • Serraglio di Strada San Donato, detto anche più semplicemente Serraglio di San Donato, fu demolito nel 1257 ed è molto probabilmente lo stesso a cui si riferiscono alcune notizie riguardo un serraglio in Borgo San Giacomo situato nei pressi della via che dà il nome alla porta
  • Serraglio di Strada San Vitale, detto anche Voltone di San Vitale o "Torresotto di San Vitale", è ancora visibile lungo la via omonima dove si apre piazza Aldrovandi