Gaspare Tagliacozzi o Tagliacozzo, chirurgo (1545–1599)

Gaspare Tagliacozzi o Tagliacozzo (Bologna, marzo 1545 – Bologna, 7 novembre 1599) è stato un chirurgo italiano. Fu un antesignano della chirurgia plastica e ricostruttiva. Era riuscito con gli anni ad acquisire una notevole tecnica per rimettere la carne del braccio ai nasi, alle labbra e alle orecchie consumate dai cancri o mutilati. Descrisse in dettaglio il suo metodo nel trattato De curtorum chirurgia per insitionem(Chirurgia delle mutilazioni per mezzo di innesti), pubblicato a Venezia nel 1597.

Biografia

Gaspare Tagliacozzi, De curtorum chirurgia per insitionem (1597), illustrazione n°8.

Le origini

La data di nascita del Tagliacozzi è stata a lungo dibattuta da molti storici fino al 1935, quando Webster e Gnudi, dopo un lungo lavoro di ricerca, ritrovarono la sua fede di battesimo nel battistero di San Pietro in Bologna. La fede di battesimo porta la data del 2 marzo 1545 e in essa si legge: Gaspar filius Joannis Andreae Tagliacossa ovvero Gaspare figlio di Giovanni Andrea Tagliacossa. La data di nascita dovrebbe essere soltanto di uno o due giorni precedenti, dato che al tempo si usava battezzare subito i neonati. Ricerche condotte sui documenti contenuti nell'Archivio di Stato e nell'Archivio Arcivescovile di Bolognahanno permesso di ricostruire l'albero genealogico della famiglia Tagliacozzi fino al 1407, anno in cui un antenato di Gaspare si trasferì a Bologna dal paese di Tagliacozzo. Il cognome della famiglia registrato nei vari documenti è Tagliacozzi, pertanto questo è il cognome ormai generalmente usato da tutti gli storici; tuttavia si potrebbe usare anche Tagliacozzo, come testimoniato dagli autografi originali del chirurgo ritrovati in diverse sue lettere. Altro documento importante a dimostrazione dell'origine bolognese del Tagliacozzi, è il giuramento rilasciato da diversi cittadini che testimoniarono la cittadinanza sua, paterna e avita, in occasione della sua laurea in filosofia nel maggio 1576; al tempo era infatti obbligatorio che i professori collegiati fossero di origine bolognese.

Resta in ultimo da chiarire l'origine del cognome Trigambe, che in passato diversi storici attribuirono erroneamente al Tagliacozzi. Giuseppe Gattinara, nella sua Storia del paese di Tagliacozzo del 1894 parlò di un certo Gaspare Trigambe, chirurgo de' miracoli, e ricollegando il cognome con l'origine identificò Gaspare Trigambe con Gaspare Tagliacozzi. Successivamente diversi altri storici seguirono l'opinione del Gattinara. Ma del cognome Trigambe non si trova la benché minima indicazione in nessuno dei documenti relativi al Tagliacozzi e alla sua famiglia, né si è potuta trovare alcuna traccia di un chirurgo di nome Trigambe.

Resta quindi ormai provato che il suo cognome fu soltanto Tagliacozzi e che egli fu di origine bolognese, mentre è ritenuta leggendaria l'esistenza di un chirurgo di nome Gaspare Trigambe.

La formazione

Da giovane Gaspare Tagliacozzi si interessò di studi letterari e ciò è testimoniato da una traduzione dal latino all'italiano di una cronaca di Bologna di autore ignoto; il manoscritto è del 1564.

Il Tagliacozzi iniziò i suoi studi di medicina nel 1565. Tra i suoi insegnanti si ricordano in particolare Gerolamo Cardano per la medicina, Ulisse Aldrovandi per le scienze naturali e Giulio Cesare Aranzi per l'anatomia.

Al tempo le dimostrazioni pratiche di anatomia, ovvero le dissezioni di cadaveri, si facevano per lo più nelle case private dei professori, ma nel 1570 l'Aranzi riuscì a far istituire una cattedra di anatomia pratica separata dalla chirurgia: il decreto firmato dal Cardinale Legato Carlo Sforza rendeva obbligatoria almeno una dissezione pubblica all'anno e permetteva di effettuare ulteriori dimostrazioni pubbliche a chiunque lo avesse richiesto. Queste lezioni si tenevano nella sala a sinistra dell'attuale teatro anatomico dell'attuale Archiginnasio. In questa stessa sala il Tagliacozzi insegnò fino al 1595, anno in cui fu costruito il primo teatro anatomico stabile.

Nel 1568, due anni prima di laurearsi, il Tagliacozzi iniziò a praticare all'interno dell'Ospedale della Morte, che costituiva una sorta di clinica per gli studenti dato che si trovava nei pressi dell'Archiginnasio. Tale ospedale era retto dalla Confraternita della Morte che aveva il compito di visitare le prigioni e confortare i condannati a morte. Il rapporto del Tagliacozzi con questa confraternita continuò poi per tutta la sua vita, dato che attraverso di essa egli si procurava i cadaveri dei giustiziati da usare nelle dissezioni e sempre ad essa, nel suo testamento, affidò l'incarico della sua sepoltura.

Nel febbraio del 1570 al Tagliacozzi vennero assegnate una serie di letture da tenere nell'università; incarichi di questo genere venivano tradizionalmente assegnati agli scolari più studiosi per esercitarsi a sostenere i successivi esami di licenza e di laurea. L'11 settembre il Tagliacozzi giurò fede e fedeltà alla Chiesa di Roma davanti all'Arcivescovo di Bologna, Cardinale Gabriele Paleotti, dopodiché fu ammesso a sostenere l'esame di laurea, esame che sostenne il giorno seguente alla presenza, tra gli altri, di Ulisse Aldrovandi.

La carriera

Gaspare Tagliacozzi, De curtorum chirurgia per insitionem (1597), illustrazione n°2. Strumenti chirurgici

Subito dopo la laurea il Tagliacozzi fu nominato lettore in chirurgia con lo stipendio di 100 libbre l'anno; terrà poi questa cattedra fino al 1590. Nel 1576 il Tagliacozzi si laureò in filosofia e fu aggregato al Collegio di Arti e di Medicina come dottore collegiato: nel maggio di quell'anno furono convocati i già citati testimoni che garantirono l'origine bolognese del Tagliacozzi; svolta questa procedura e ancor prima della laurea, egli fu, contrariamente all'usanza, subito aggregato al Collegio; il 5 dicembre gli fu conferita la laurea in filosofia.

Nel 1579 il Tagliacozzi ricevette la preferenza, dopo l'Aranzi ovviamente, per le dimostrazioni anatomiche; nel 1582 il suo stipendio fu aumentato a 400 libbre all'anno e successivamente, nel 1586, a 600 libbre.

Nel 1589 l'Aranzi morì e la cattedra di anatomia venne assegnata al Tagliacozzi e ad altri tre professori, ma in questo gruppo il Tagliacozzi deteneva lo ius quesitum, cioè la direzione e la preferenza. Il suo stipendio fu ulteriormente aumentato raggiungendo le 890 libbre all'anno, certamente non molto alto, ma tuttavia rispettabilissimo se si tiene conto che l'Aranzi stesso percepì 600 libbre fino al 1582, quando poi gli fu aumentato a 900.

Nei Rotuli dei lettori sono menzionati alcuni dei testi cui il Tagliacozzi faceva riferimento: gli Aforismi di Ippocrate; la prima parte di Avicenna e l'Ars parva di Galeno.

Il 24 febbraio del 1530 l'imperatore Carlo V, per dimostrare la sua benevolenza nei confronti dell'università, aveva eletto Cavalieri Aurati e Conti Palatini tutti i dottori collegiati, ed aveva loro concesso il diritto di estendere questo titolo anche ad altri. Dai documenti risulta che anche il Tagliacozzi ricevette questa investitura e che a sua volta la conferì ad altri. Un'ulteriore prova della considerazione di cui il Tagliacozzi godeva è l'incarico che ricevette di revisionare i libri posti all'Indice: l'eccesso di zelo del Sant'Uffizio aveva infatti portato ad inserire nell'Indice anche libri che non avevano rapporto con la religione; questo fatto comportava notevoli problemi e restrizioni all'università, che per tali motivi vedeva anche diminuire il numero di studenti che arrivavano dall'estero. I professori presentarono così una petizione al Papa affinché concedesse loro di utilizzare questi libri proibiti, ed infine riuscirono ad ottenere questo permesso con la clausola che ogni anno i libri fossero revisionati ed i passi dubbi corretti. Nel 1597 il Tagliacozzi ricevette l'incarico di correggere l'Opera omnia di Leonardo Fuchs, naturalista tedesco, il cui "peccato" di essere passato al protestantesimo era stato sufficiente a rendere proibiti nelle università i suoi libri.

Il Tagliacozzi ricoprì anche alcune cariche pubbliche: nel 1578 fu uno dei Tribuni del Popolo nel quartiere di Porta Procula; nel 1591 , 159615981599 fu sindaco della Gabella Grossa, ovvero l'ufficio pubblico che si occupava dei commerci e dei dazi sulle merci.

A Bologna il chirurgo perfezionò e descrisse in dettaglio il cosiddetto metodo italiano per intervenire chirurgicamente sul viso. Con questo metodo si poteva riuscire a ricostruire nasi, labbra ed orecchi mutilati utilizzando lembi epidermici prelevati dagli arti superiori. La tecnica fu descritta dal Tagliacozzi con notevole dettaglio nell'opera De curtorum chirurgia per insitionem (Chirurgia delle mutilazioni per mezzo di innesti), pubblicata a Venezia nel 1597, ma precedentemente egli aveva già esposto in sintesi il suo metodo in una famosa lettera del